La notizia non giunse inattesa, 00.30 del 10 giugno 1940-- --Davanti agli occhi dei nostri Uomini apparve improvvisamente una visione chiara del domani: lunghe missioni, agguati, sacrifici, pericoli. I marinai italiani, sapranno compiere, come sempre, il proprio dovere.

In silenzio.

La Marina Militare, durante la seconda Guerra Mondiale, operò con gruppi di sommergibili atlantici dalla base di Bordeaux denominata Betasom. Questi battelli si alternavano nelle lunghe missioni alla ricerca dei convogli alleati. Gli italiani non mancarono mai di coraggio e di audacia. Per gli attacchi contro i convogli, occorrevano una tenacia e una resistenza al freddo, al mare scatenato, al vento che lo spazzava di giorno e di notte.

Una Scia nel Buio è stata Ispirata da questi valorosi comandanti e dai loro equipaggi e a loro è dedicata, saranno descritte e miscelate fra loro storie di pura fantasia sempre rispettando la realtà di quei momenti con episodi realmente accaduti.

Buona Lettura

Tutto ha Inizio dalla FINE.........

ARSENALE MILITARE DI LA SPEZIA
8 SETTEMBRE 1943 ore 18.00

A bordo del Regio Sommergibile BRIN.

La partenza,più volte annunciata e approntata,e ancor più volte rimandata,appariva sempre
più incerta.
Alle 8 del mattino , era pervenuto ordine da Supermarina per tutte le FFNNBB idonee e pronte ad uscire, di mettere in esecuzione gli ordini per le ore 14.00
Ma nulla era accaduto. Le navi erano ancora tutte lì,ed anche i nostri esigui battelli,che avrebbero dovuto precedere la squadra principale di almeno 24 ore sulla rotta del nemico,erano ancora agli ormeggi e alle prese con inesauribili e continue avarie.
In quegli ultimi 5/6 giorni,non avevo avuto un attimo di tempo per poter incontrare i colleghi del
Murena,Sirena , Ambra, Sparide e Volframio (ancora in via di completamento dell’allestimento) . Era già noto che gli AngloAmericani avevano ingenti forze in rotta per la costa meridionale del Tirreno,per effettuarvi uno sbarco e prendere alle spalle le truppe schierate al Sud.


Quella in via di esecuzione,sarebbe stata l’ultima,disperata,strenua battaglia per
salvare l’onore della Marina. Quello solo era rimasto : morire con onore !
La giornata era stata pesante come ormai di consueto : continui andirivieni fra l’Brin e il Comando Marina,la Direzione Lavori in Arsenale,gli alloggi,le varie officine…………
Una stanchezza infinita si stava impossessando di anima e corpo.
A poche ore dall’ora della cena,mi ero rifugiato a bordo,alla ricerca di un attimo di solitudine.
Invece il battello appariva come Porta Marola all’ora del cessa lavori.
L’estate non era ancora terminata ed il caldo si faceva sentire ancorché il torrido Agosto fosse già alle spalle.
Supplendo alle carenze di personale e materiali dell’arsenale, l’equipaggio dell’Iride si era battuto strenuamente con incomparabile abnegazione per sopperire alle continue piccole e grandi avarie quotidiane.Il battello era al limite dell’operatività ma nessuno si azzardava a farne menzione con nessuno : i panni sporchi si lavano in famiglia.

Avevo appena chiuso la tenda del mio loculo,che pomposamente veniva chiamato il Camerino del Comandante, che mi giunsero urla altissime,sicuramente al di fuori del battello.
Dopo brevi attimi,anche all’interno si prese ad urlare ; qualcuno passò velocissimo davanti
Al mio alloggio urlando come un pazzo :
E’ Finita ! E’ finita ! La guerra è finita !

 


Il direttore di Macchina fece capolino scostando la pesante tenda e aveva un’espressione che non gli avevo mai visto sul volto : indefinibile ma sicuramente stravolta.
- Permesso Comandante?
- Che succede Dir?Cos’è tutto sto baccano ?
- Comandante,poco fa,per radio,da Algeri,il Generale Eisenhower ha comunicato che è stata accetta la resa dell’Italia.
- La resa?? Ma di che sta parlando? Che resa ? Abbiamo l’ordine di uscire in mare !!!
- Non so cosa dire Comandante.In città sembra esploso un pandemonio,la gente è tutta per strada,tutto intorno al golfo sono stati accesi fuochi un po’ ovunque. Da qualche nave e dalle batterie antiaeree hanno tirato raffiche di traccianti.

- Andiamo al Comando e cerchiamo di capire qualcosa,maledizione !

Il battello era diventato straordinariamente deserto; non c’era più nessuno a bordo.
Giunto in coperta,con il Direttore alle calcagna e con il suo eterno straccio in mano,ebbi modo di verificare con i miei occhi ciò che dabbasso avevo appena potuto udire.
Pareva l’uscita dallo stadio al termine di una partita di calcio. Una confusione mai vista.
E urla,e uomini che si agitavano come in preda ad una follia collettiva, e ancora urla….urla
Che penetravano nel cervello dolorosamente.
Una bicicletta si fece largo in quell’oceano di umanità in delirio per fermarsi sul bordo della nostra banchina.Un giovane GuardiaMarina, abbandonata la bici fragorosamente in terra,con compostezza chiese : Il C.te Guglielmo Etna è a bordo ?
- Sono io - Urlai di rimando sebbene fossimo a pochissimi metri l’uno dall’altro.
- Signor Comandante ho da trasmettere un ordine a voce dal Comando !
- Ebbene ?
- Tutto l’equipaggio deve rientrare a bordo e rimanervi consegnato fino a nuovi ordini!
- D’accordo ! Si può sapere che diavolo sta succedendo ?
- Gli Alleati hanno detto via radio che l’Italia si è arresa. Si dice che il governo farà un annuncio fra pochissimo,via radio,a tutta la nazione.Forse ,se mi consente Comandante,potrebbe accendere la radio di bordo e sentire di persona.
- Vada pure e grazie. Dov’è il Secondo? E’ a bordo?
- Sono qui Comandante – rispose Vanni,il mio fedele Comandante in Seconda,spuntando con la testa dalla portello della Garitta di poppa.
- Vanni,per favore,forma una pattuglia e vai in giro a recuperare la gente dell’Brin.

.
- Agli ordini Comandante,ma sarà un’impresa con tutta questa agitazione.
- Non preoccuparti più di tanto.Siamo ancora soldati per la miseria e fino aprova contrario nessuno è ancora né sbarcato né congedato ! Usa ogni mezzo se necessario !

Pochi e secchi ordini, e quattro marinai si misero ordinatamente dietro il Secondo attraversando la ballonzolante passerella di legno.
- Fra un’ora assemblea a poppa. Questo vale per tutti ! - urlai all’aria mentre le gambe mi portavano verso la massiccia torretta in cerca di solitudine per pensare. Dovevo pensare a cosa dire all’equipaggio. Già ! Ma cosa c’era da dire? Avevo preso ad analizzare tutti gli avvenimenti di quell’ultima settimana,che ora, spaventosamente,rivelavano la realtà che in precedenza non si riusciva a intuire.Ogni cosa,come in un mosaico,tornava al suo posto.

Ecco perché dal 25 di Luglio non una sola bomba era caduta sulla città e sulle istallazioni militari ; le navi servivano intatte per essere consegnate al nemico ! E allora perché tutte quelle storie ? Tutto quel prepararsi per l’ultima,fatale,drammatica battaglia? Tutte bugie,menzogne per nascondere chissà quali oscure trame.E i Tedeschi ?
Già ! I Tedeschi come l’avrebbero presa ? Credo che il sentimento di gioia per la fine della guerra fosse stemperato dalla netta sensazione di essere stati traditi e con noi tutta la Marina.
- Comandante posso passare l’audio in plancia ? – chiese la voce inconfondibile del Capo RT.
- Certamente Capo.E’ sintonizzato sull’EIAR ?
- Si Comandante.E’ stato annunciato un discorso del Capo del Governo.


- Grazie Capo.Passi pure l’audio.


Interminabili e drammatici minuti ! E poi l’accettazione rassegnata che ufficialmente il governo avevo comunicato la resa .
Senza rendermene conto era trascorsa più di un’ora.Guardai l’orologio : le 1950 .
- Comandante la gente è presente al completo e schierata in coperta ! Mi disse Vanni spuntanto con testa dal bordo di poppa della torretta.
- Grazie Vanni.Ora scendo in coperta.

Brin . AAATTENTI!!!


Marinai ! Abbiamo combattuto lungamente insieme con la maggior parte di voi.Ci conosciamo troppo bene per guardarci dritto negli occhi e mentire.
E’ notizia fondata e ufficiale che l’Italia ha deposto le armi. Non vi sono ancora ordini
Precisi,ma sono convinto che sia solo questione di ore.
Compagni fedeli di tante battaglie,la nostra storia finisce qui. E’ cosa buona e giusta che nell’animo vi sia spazio per un incontenibile gioia per la fine della guerra.
Non più lunghe navigazioni con il cattivo tempo.Non più bombe in testa.Non più infinite ore
Con l’angoscioso rumore dei mezzi di ricerca del nemico e nelle profondità abissali.
Ma tenete bene a mente che ci verrà chiesto lo scotto pesante della sconfitta.
Il paese è distrutto e dovrà essere ricostruito e risorgere dalle sue ceneri.
E quanto prima ci presenteranno il conto,non solo alla nostra amata Marina, ma a tutto il paese. So per certo,che molti di noi non accetteranno questa resa ignominiosa .
I prossimi giorni riveleranno i nostri reali destini e saremo chiamati a scelte magari dolorose ma inevitabili.Per ora è tutto.Nessuno è autorizzato a lasciare il battello,almeno fino a quando non giungeranno ordini precisi.Inoltre ricordatevi tutti,che abbiamo ancora i nostri alleati tedeschi in casa……..Chiedo scusa…….i nostri ex alleati tedeschi.

Nessuno può dire quale sarà la loro reazione,ma pare proprio facile poterla intuire,conoscendoli. Da questo momento Guardie armate rinforzate a bordo e in banchina.
Con il Comandante in Seconda,saranno organizzate comandate per imbarcare viveri e gli effetti personali assolutamente indispensabili.
Io,come uomo e come vostro Comandante,sappiate che Vi porto tutti nel cuore e ora,in questo triste e tragico momento,Vi ringrazio tutti per la dedizione e la fedeltà. E’ TUTTO BRIN !

Anziché il solito saluto al Re,ordinai al Secondo di sciogliere le righe.

Guardai negli occhi ognuno dei miei uomini, su quei volti scavati dal sole e dalla salsedine.
Volti invecchiati precocemente,occhi rossi per nascondere dignitosamente la forte commozione e i travagli dell’animo.

Da solo,in un angolo della torretta ,nascosto agli sguardi di quei coraggiosi, mi concessi
Un piccolo e rapido sfogo alla forte commozione.
Accesi l’ennesima sigaretta di quella giornata che non voleva finire con ciò che restava di un originale accendisigari a cordone di fattura spagnola e che avevo ricevuto in dono nel corso di una delle missione fatte da giovane STV durante la guerra di Spagna.


Inarrestabile come il Mascaret nella Senna,e potente come il Maelstrom la mia mente,assalita dall’onda dei ricordi, vedeva scorrere davanti agli occhi…………………………..

 

Capitolo 1° .

IL TERCIO - La guerra di Spagna - 1938

Capitolo 2°

Dalla Regia Torretta

Capitolo 3 °

Venti dell'EGEO - 1940

Capitolo 4 °

GEB EL TARIK - LE COLONNE DI ERCOLE

Capitolo 5°

SANGUE E ACCIAIO

Capitolo 6°

SALLE ALPI ALLE ANDE

Capitolo 7 °

I TITANI

Capitolo 8 °

DAVIDE e GOLIA

Capitolo 9 ° PLUS

AL CUORE DEL NEMICO

RADA DI ALGERI

Ultimo Capitolo 10 °

1945 - L'ONORE E' SALVO

 

Grupsom - Sommergibili Mediterranei